Bulimia nervosa - nadia mazzocchi

Cell.: +39 338 219 7521
Mail: info@nadiamazzocchi.it
Pec: nadia.mazzocchi@psypec.it
Indirizzo:
Studio Privato: via Cardarelli, 9 - Viterbo
"Airri Medical": via C. Cattaneo, 46/T - Viterbo
CONTATTI
CONTATTI
+ 39 338 219 7521
info@nadiamazzocchi.it- nadia.mazzocchi@psypec.it
Studio Privato: via Cardarelli, 9 - Viterbo
"Airri Medical": via C. Cattaneo, 46/T - Viterbo

Cell.: +39 338 219 7521
Mail: info@nadiamazzocchi.it
Pec: nadia.mazzocchi@psypec.it
Studio Privato: via Cardarelli, 9 - Viterbo
"Airri Medical": via C. Cattaneo, 46/T - Viterbo
Vai ai contenuti
Disturbi > Adulto > Disturbi alimentari
Bulimia nervosa

La bulimia nervosa è uno dei disturbi del comportamento alimentare caratterizzato dalla preoccupazione eccessiva per le forme del corpo ed il perso corporeo e dall’eccessiva e incontrollata assunzione di cibo. In seguito alle abbuffate, per gestire l’emotività, la persona mette in atto condotte di compensazione come vomito autoindotto, uso improprio di lassativi e/o di diuretici, eccessiva attività fisica e rigida restrizione calorica e cognitiva.

L’abbuffata è l’ingestione di un quantitativo di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso lasso di tempo, con perdita del controllo. Le abbuffate avvengono generalmente in solitudine e la persona vergognandosi del problema alimentare tende a nascondere i sintomi. L’antecedente dell’abbuffata spesso è un’emozione negativa derivante da condizioni interpersonali stressanti, restrizione calorica e/o cognitiva ed emozioni negativa correlate al peso, alla forma del corpo e al cibo. Le abbuffate hanno usualmente la funzione di attenuare, nel breve tempo, i fattori scatenanti ma il senso di colpa, l’angoscia e l’autosvalutazione conseguente non fanno altro che perpetrare il disturbo.

Per porre diagnosi di disturbo da alimentazione incontrollata secondo il DSM-5 è necessario che siano soddisfatti i seguenti criteri:

  1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:
  • mangiare, in un periodo definito di tempo (per es. un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili;
  • sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).
  • Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassati- vi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva.
  1. Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
  2. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
  3. L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.


La psicoterapia

Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) sostiene che le persone con disturbi alimentari potrebbero beneficiare di una psicoterapia cognitivo comportamentale che punti ad aiutare i pazienti a comprendere la loro condizione.

La (CBT-ED) terapia comportamentale cognitiva per i disturbi alimentari si focalizza sul trattamento della relazione tra i pensieri, le emozioni ed i comportamenti nell’alimentazione.

Il trattamento prevede diverse fasi.

La fase iniziale è focalizzata sulla normalizzazione del peso e sull’abbandono dei comportamenti di controllo dello stesso. In questa fase è importante comprendere le abitudini alimentari e collegarle a situazioni o a eventi attivanti.

Nella fase centrale si aiuta la persona a migliorare l’immagine corporea, la valutazione di sé e i rapporti interpersonali modificando la credenza che il peso e le forme corporee costituiscano il principale fattore in base al quale stimare il proprio valore personale. Appare necessario l’esposizione e l’accettazione delle sensazioni temute, ridurre il rimuginio, affrontare i costi del disturbo e la ristrutturazione cognitiva delle credenze patogene.

L’ultima fase del lavoro terapeutico si basa sulla prevenzione delle ricadute e sul raggiungimento dei risultati ottenuti.

via Cardarelli, 9 - Viterbo P.I. 02393740564  Cell. 338 219 7521
Torna ai contenuti