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Supporto al Caregiver del paziente con Demenza
Ricerche hanno dimostrato che maturare un senso del “caregiver”, attraverso l’elaborazione del significato del proprio ruolo e tramite interventi di supporto psicologico e formativo, riduce significativamente lo stato di stress e il rischio di istituzzionalizzazione a lungo termine.
Tra gli approcci terapeutici sono da preferire interventi di terapia cognitivo-comportamentale volti alla risoluzione dello stato di alterazione relazionale attuale.
La valutazione del caregiver prevede: sesso, titolo di studio, grado di parentela con l’ospite, professione, condizione di salute, altri familiari che necessitano di cure, durata del ruolo di caregiver, ore dedicate a assistenza e supervisione, relazione premorbosa con il familiare e collaborazione di personale/badante.
Il grado di stress del caregiver deve inoltre essere valutato qualitativamente e quantitativamente con l’ausilio di scale validate come la Caregiver Burden Inventory (CBI), ad intervalli regolari, per monitorare l’andamento e programmare interventi precoci con i caregiver.
Gli argomenti da trattare nella formazione al caregiver:
- La preparazione teorica dovrà trattare il decorso della malattia, i disturbi del comportamento, la consapevolezza della malattia, i disturbi fisici.
- La formazione operativa dovrà indirizzarsi verso il supporto al proprio assistito nelle attività quotidiane, le modalità per mantenere l’attività motoria, la corretta assunzione della terapia farmacologica e il riconoscimento degli effetti collaterali dei farmaci, specialmente di quelli attivi sul SNC, la prevenzione e gestione delle sindromi geriatriche, l’eventuale adattamento dell’ambiente domestico alla nuova condizione cognitiva del paziente.
Il caregiver sarà addestrato al riconoscimento dei segni del proprio stress assistenziale e ad essere formato a trovare un senso di coerenza tra il proprio comportamento e le proprie aspettative.
Si insegnerà al caregiver ad impiegare tecniche comunicative adeguate e si formerà nei riguardi dei disturbi comportamentali.
Il supporto rivolto ai caregiver di pazienti con demenza nello specifico tratterà:
PSICOEDUCAZIONE SULLA DEMENZA
- Cause.
- Diagnosi.
- Manifestazioni comportamentali tipiche della demenza (attività di tipo ripetitivo, attaccamento, perdite di oggetti e accuse di furto, deliri e allucinazioni, comportamenti disinibiti, perdita dell’orientamento, violenza e aggressività, depressione e ansia).
TERAPIE
- Trattamento farmacologico.
- Trattamento non farmacologico.
COME COMPORTARSI
- Igiene personale e abbigliamento.
- Servizi igienici e incontinenza.
- Cucina e alimentazione.
- Sonno e veglia.
IL PESO DELLA CURA
- Depressione e angoscia.
- Senso di colpa.
- Rabbia.
- Imbarazzo.
- Solitudine.
- Famiglia.
- Condividere i propri problemi.
- Chiedere e accettare consigli.
I DIECI PRINCIPI DELLA BUONA CURA
- Riconoscere le funzioni del cervello.
- La demenza è un disturbo cerebrale.
- La demenza colpisce tutto ciò che il cervello controlla.
- Non si deve sembrare malati per soffrire di una malattia fisica.
- L’imprevedibile è dietro l’angolo.
- Ogni obiettivo va diviso in piccoli obiettivi più semplici.
- Ricorda la causa dei comportamenti problematici.
- Discutere è inutile.
- Comprendere segnali d’angoscia.
- Accettare la relazione cervello-comportamento.
LA RETE DEI SERVIZI
- Servizi sanitari.
- Servizi sociali.
- Servizi residenziali e semiresidenziali.
- Unità di valutazione Alzheimer (UVA).
DIRITTI E TUTELA DELLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E DEI FAMILIARI
- Riconoscimento d’invalidità e delle agevolazioni ai sensi della legge 104/92.
- L’amministratore di sostegno.
BIBLIOGRAFIA
ASL di Bergamo “LA MALATTIA DI ALZHEIMER . Una guida per le famiglie”.