Supporto al Caregiver paziente con Demenza - nadia mazzocchi

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Supporto al Caregiver del paziente con Demenza

Ricerche hanno dimostrato che maturare un senso del “caregiver”, attraverso l’elaborazione del significato del proprio ruolo e tramite interventi di supporto psicologico e formativo, riduce significativamente lo stato di stress e il rischio di istituzzionalizzazione a lungo termine.

Tra gli approcci terapeutici sono da preferire interventi di terapia cognitivo-comportamentale volti alla risoluzione dello stato di alterazione relazionale attuale.

La valutazione del caregiver prevede: sesso, titolo di studio, grado di parentela con l’ospite, professione, condizione di salute, altri familiari che necessitano di cure, durata del ruolo di caregiver, ore dedicate a assistenza e supervisione, relazione premorbosa con il familiare e collaborazione di personale/badante.

Il grado di stress del caregiver deve inoltre essere valutato qualitativamente e quantitativamente con l’ausilio di scale validate come la Caregiver Burden Inventory (CBI), ad intervalli regolari, per monitorare l’andamento e programmare interventi precoci con i caregiver.

Gli argomenti da trattare nella formazione al caregiver:

  • La preparazione teorica dovrà trattare il decorso della malattia, i disturbi del comportamento, la consapevolezza della malattia, i disturbi fisici.
  • La formazione operativa dovrà indirizzarsi verso il supporto al proprio assistito nelle attività quotidiane, le modalità per mantenere l’attività motoria, la corretta assunzione della terapia farmacologica e il riconoscimento degli effetti collaterali dei farmaci, specialmente di quelli attivi sul SNC, la prevenzione e gestione delle sindromi geriatriche, l’eventuale adattamento dell’ambiente domestico alla nuova condizione cognitiva del paziente.

Il caregiver sarà addestrato al riconoscimento dei segni del proprio stress assistenziale e ad essere formato a trovare un senso di coerenza tra il proprio comportamento e le proprie aspettative.

Si insegnerà al caregiver ad impiegare tecniche comunicative adeguate e si formerà nei riguardi dei disturbi comportamentali.

Il supporto rivolto ai caregiver di pazienti con demenza nello specifico tratterà:

PSICOEDUCAZIONE SULLA DEMENZA

  • Cause.
  • Diagnosi.
  • Manifestazioni comportamentali tipiche della demenza (attività di tipo ripetitivo, attaccamento, perdite di oggetti e accuse di furto, deliri e allucinazioni, comportamenti disinibiti, perdita dell’orientamento, violenza e aggressività, depressione e ansia).


TERAPIE

  • Trattamento farmacologico.
  • Trattamento non farmacologico.

COME COMPORTARSI

  • Igiene personale e abbigliamento.
  • Servizi igienici e incontinenza.
  • Cucina e alimentazione.
  • Sonno e veglia.

IL PESO DELLA CURA

  • Depressione e angoscia.
  • Senso di colpa.
  • Rabbia.
  • Imbarazzo.
  • Solitudine.
  • Famiglia.
  • Condividere i propri problemi.
  • Chiedere e accettare consigli.

I DIECI PRINCIPI DELLA BUONA CURA

  • Riconoscere le funzioni del cervello.
  • La demenza è un disturbo cerebrale.
  • La demenza colpisce tutto ciò che il cervello controlla.
  • Non si deve sembrare malati per soffrire di una malattia fisica.
  • L’imprevedibile è dietro l’angolo.
  • Ogni obiettivo va diviso in piccoli obiettivi più semplici.
  • Ricorda la causa dei comportamenti problematici.
  • Discutere è inutile.
  • Comprendere segnali d’angoscia.
  • Accettare la relazione cervello-comportamento.

LA RETE DEI SERVIZI

  • Servizi sanitari.
  • Servizi sociali.
  • Servizi residenziali e semiresidenziali.
  • Unità di valutazione Alzheimer (UVA).

DIRITTI E TUTELA DELLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E DEI FAMILIARI

  • Riconoscimento d’invalidità e delle agevolazioni ai sensi della legge 104/92.
  • L’amministratore di sostegno.


BIBLIOGRAFIA
ASL di Bergamo “LA MALATTIA DI ALZHEIMER . Una guida per le famiglie”.

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